L’Indiscreto ha stilato la prima classifica di qualità del 2020, riferita ai libri usciti tra il 1° ottobre 2019 e il 31 gennaio 2020, e Città sommersa è risultato primo nella sezione narrativa. Sono senza parole e molto felice.
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Città sommersa
“Qui sarà tutto: ciò che ho vissuto / nei presagi e nella realtà”.
Città sommersa esce l’8 gennaio per Bompiani. È nato un giorno di dicembre di sei anni fa, per puro caso; ha preso la sua forma definitiva un anno e mezzo fa, quando ho visto improvvisamente come dare forma a tutto il materiale che avevo raccolto negli anni. Il bambino che si intravede tra le righe è mio padre. Questa è la sua storia: o meglio, come cercavo di spiegare a un’amica tanto tempo fa, è una fantasmagoria (letteralmente: una serie d’illusioni ottiche prodotte da una lanterna magica, o un rapido alternarsi di immagini vivide), una fantasmagoria sull’uomo che era mio padre prima che diventasse mio padre. Per due anni e mezzo dopo la sua morte ho fatto finta di nulla: poi è arrivato qualcosa che mi ha fatto scoprire che l’uomo immobile che credevo di conoscere era in realtà tutt’altro. C’era una storia, e quasi contro la mia volontà, almeno all’inizio, sono andata a caccia per mesi e poi anni.
Questo libro è quella storia, da Valle Giulia alla politica extraparlamentare degli anni settanta a Torino: ma è anche una storia di monti lontani e bambini che scendevano al mare verso spiagge che non esistono più, di tempo e di memoria e del mistero inscalfibile dell’altro da noi, di chimere che strisciano nel buio delle strade, di ragazzi che corrono a piedi scalzi coperti di sangue nella notte di Natale, di questi anni a ricostruire pazientemente tasselli e a dover accettare i buchi, di cosa ha significato essere figlia di un padre difficilissimo, di una serie di persone che hanno dato la loro, di storia, perché quella di un altro potesse essere ricostruita.
È una storia di città, di fabbriche e di esiliati dalla vita reale, di povertà e di scelte apparentemente assurde, di donne e di uomini che ci hanno provato, di carcere, di morte, di fantasmi e di cadute, di un mondo intero e di un uomo strano che è stato quel mondo senza mai farne parola, di infanzie incerte, di lacune, di isole dimenticate, di parole malfatte e di silenzi eterni. È una storia di furore e speranza e di giovinezze e d’amore, suppongo; e come ho letto quest’anno, mentre chiudevo questo tempo lunghissimo che mi ha abitato e posseduto e cambiato, in un’epigrafe di Janet Frame alla sua autobiografia, scritta “con lo sguardo sempre fisso alla Terza Regione, dove il punto di partenza è il mito”.
Gli italiani strani: un nuovo corso a Babelica
Dall’8 aprile 2020 tengo a Babelica, a Torino, un corso di cinque incontri sugli outsider della letteratura italiana del Novecento, grandi scrittori irregolari che per le ragioni più diverse sono rimasti fuori dal canone e dalla celebrità letteraria e hanno conosciuto una riscoperta tardiva, o hanno solo una nicchia di lettori appassionati: dalla lingua estrosa, complicatissima e ironica di Tommaso Landolfi e Giorgio Manganelli alla stramberia perturbante di Juan Rodolfo Wilcock, dalla grandezza strabordante e visionaria di Anna Maria Ortese alla dolcezza graffiante di Goffredo Parise, dalla scrittura fredda, poetica e penetrante di Marina Jarre ai pochi preziosissimi scritti rimasti di un’immensa scrittrice nascosta come Cristina Campo, dalla potenza distopica di Guido Morselli ai tentativi di dare un nuovo linguaggio a una nuova generazione letteraria come quelli di Pier Vittorio Tondelli, e ancora altri che hanno scavato nelle possibilità più profonde del fantastico e dell’inquietante, della memoria individuale e collettiva, nei regni dell’irreale e nei pianori più misteriosi del reale e del quotidiano. Il corso si può seguire anche online e tutte le informazioni sono qui.
L’esperienza dell’altro su Senza Rossetto

Illustrazione di Sara Arosio
Oggi sulla newsletter di Senza rossetto parlo di traduzione che ti porta verso l’altro e dentro l’altro, la traduzione come riconoscimento dell’alterità, promessa di un futuro sempre più aperto e abbattimento di barriere, e anche di come sono diventata una lettrice da bambina, della pioniera Donatella Ziliotto e dei personaggi ragazzini di altri mondi che mi hanno fatto scoprire migliaia di altri paesaggi. L’illustrazione è di Sara Arosio e si può leggere (e iscriversi) su https://senzarossetto.substack.com/
Peter Pan
Oggi esce finalmente, in un’edizione stupenda ed elegantissima di LupoGuido (che sta facendo solo libri meravigliosi, compreso il recupero di Tomi Ungerer), con le illustrazioni di Tatjana Hauptmann, la mia traduzione di Peter Pan. Che è e resta, più di un secolo dopo, uno dei libri più multistrato che esistano al mondo: c’è il puro incanto, la sottile e intelligente ironia di Barrie, la sua straordinaria capacità di vedere le menti dei bambini e il modo incantato e irripetibile che ha di descriverne con delicatezza, umorismo e commozione le mappe, l’immaginario, l’egoismo, la bellezza e le oscurità; e poi il mistero, l’incomprensibile, l’inquietudine del tempo che passa. È ancora un romanzo irresistibilmente divertente (i patemi di Uncino!) e insieme straziante, con il suo protagonista egocentrico ed eterno, Peter Pan, quel “tragico ragazzo” che porta in sé la vita, la morte, l’infanzia bella e crudele e i giardini di Kensington, e senza fine suona sulle vertebre del tempo. Avevo dimenticato lo splendore di questo libro e tradurlo è stato un dono. Ritrovatelo anche voi.
Stagno
Su Rivista Studio ho scritto di Stagno di Claire-Louise Bennett (Bompiani, traduzione di Tommaso Pincio).
In altre parole
In altre parole è una newsletter sulla traduzione appena nata (e già bellissima) curata da Chiara Reali e Dafne Calgaro, piena di link, informazioni e ispirazioni interessanti non solo per gli addetti ai lavori, ma per chiunque sia interessato alle parole, la lingua, i libri, le voci.
Nel secondo numero, dedicato a Cime tempestose, c’è un’intervista alla sottoscritta (e tante altre cose). Per iscriversi: https://tinyletter.com/inaltreparole/
Primula della sera
Ieri è uscito un altro libro che ho tradotto, questa volta per Bompiani. È un romanzo molto crudo, con una voce narrante durissima, corrosiva e concitata, che parla di carne, di sangue, di Dio, di superstizione, di violenza, di follia post-traumatica, ma anche dei sentimenti inconfessabili che animano talvolta le nostre scelte e la nostra esistenza – Masechaba, la protagonista, diventa medico per desiderio di potere e di affermazione personale, e riesce ad ammettere solo con se stessa il proprio senso di colpa per la sua indifferenza verso i pazienti, la sua stanchezza, la sua assenza di empatia; e anche la scelta nobile che compie, in un Sudafrica contemporaneo xenofobo e feroce, la scelta che pagherà a un prezzo indicibile, è in realtà in gran parte desiderio narcisistico di compiacere gli altri, di apparire migliore di quello che è. Ma da qualche parte c’è anche una speranza autentica, una forza viva che può crescere nella notte.
Mary Poppins
Il 9 ottobre esce per Rizzoli la mia traduzione di Mary Poppins, la prima versione italiana dopo quella del 1937.
Camere (non) separate
Qualche settimana fa Giulia Fuisanto ed Enea Brigatti mi hanno intervistata sul mio lavoro come traduttrice per una nuova rubrica del blog di add editore, Spazio B, dal titolo bellissimo – Camere (non) separate – dedicata proprio alle figure spesso invisibili dei traduttori e delle traduttrici. L’intervista si trova qui.
Pagine russe
Dal 6 febbraio terrò un corso di letteratura russa a Torino, il mercoledì sera, per cinque appuntamenti. Si può anche seguire a distanza online. Tutte le informazioni, il programma e i libri di cui si parlerà sono qui.
La vista di Lockwood
Su Liber 119, dedicato ai classici e alla loro sopravvivenza, c’è un mio articolo sulla traduzione e la ritraduzione di classici, intitolato La vista di Lockwood, in cui, tra le altre cose, parlo anche di cosa ha significato ritradurre Cime tempestose.
Wuthering Heights
Bataille lo considerava il più sovversivo tra i romanzi ottocenteschi, con il suo attentato alle regole sociali, con il rifiuto perverso e pervicace dei suoi protagonisti a seguire la norma, ad abbandonare il regno dell’infanzia, a cedere alla ragionevolezza. Questa non è tanto una storia d’amore, quanto la storia di una rivolta: Heathcliff “incarna una verità primordiale, quella del bambino che si rivolta contro il mondo del bene, contro il mondo degli adulti, e, con la sua rivolta senza riserve, si consacra al male”. Con Cime tempestose la letteratura perde l’innocenza “e, colpevole, doveva infine ammettersi tale”.
Esce mercoledì nove maggio, nella nuova collana di Classici Tascabili Bompiani, la mia traduzione di Wuthering Heights di Emily Brontë, giovinetta eremita, nave pirata.
I sette pittori alla Feltrinelli di piazza Piemonte
Domani mattina, alla Feltrinelli di piazza Piemonte a Milano, incontro tre classi per parlare del mio I sette colori per sette pittori, Mondadori 2016.
Una
È arrivato, è molto bello, l’ho tradotto io ed esce il 27 aprile per Add Editore. È un libro molto particolare, una graphic novel a metà tra il saggio storico e il memoir, che racconta il caso dello Squartatore dello Yorkshire, che tra il ’75 e l’81 uccise tredici donne, e il suo effetto politico sulla società inglese, ancora profondamente misogina e classista, e insieme l’adolescenza di Una, che in quella società non trova la possibilità di raccontare la violenza che ha subìto. Mescola materiale giornalistico e documenti dell’epoca alla voce degli incubi di una ragazza sola, e racconta anche di come il mondo, per fortuna, abbia cominciato a cambiare. Solo lavorando a questa traduzione ho scoperto la storia di Peter Sutcliffe e delle sue vittime. È una storia di genere, di classe e di linguaggio. È una storia che vale la pena conoscere.
(L’autrice sarà al Salone del Libro di Torino per un incontro con Giusi Marchetta) Continua a leggere