Oggi esce finalmente, in un’edizione stupenda ed elegantissima di LupoGuido (che sta facendo solo libri meravigliosi, compreso il recupero di Tomi Ungerer), con le illustrazioni di Tatjana Hauptmann, la mia traduzione di Peter Pan. Che è e resta, più di un secolo dopo, uno dei libri più multistrato che esistano al mondo: c’è il puro incanto, la sottile e intelligente ironia di Barrie, la sua straordinaria capacità di vedere le menti dei bambini e il modo incantato e irripetibile che ha di descriverne con delicatezza, umorismo e commozione le mappe, l’immaginario, l’egoismo, la bellezza e le oscurità; e poi il mistero, l’incomprensibile, l’inquietudine del tempo che passa. È ancora un romanzo irresistibilmente divertente (i patemi di Uncino!) e insieme straziante, con il suo protagonista egocentrico ed eterno, Peter Pan, quel “tragico ragazzo” che porta in sé la vita, la morte, l’infanzia bella e crudele e i giardini di Kensington, e senza fine suona sulle vertebre del tempo. Avevo dimenticato lo splendore di questo libro e tradurlo è stato un dono. Ritrovatelo anche voi.