Bataille lo considerava il più sovversivo tra i romanzi ottocenteschi, con il suo attentato alle regole sociali, con il rifiuto perverso e pervicace dei suoi protagonisti a seguire la norma, ad abbandonare il regno dell’infanzia, a cedere alla ragionevolezza. Questa non è tanto una storia d’amore, quanto la storia di una rivolta: Heathcliff “incarna una verità primordiale, quella del bambino che si rivolta contro il mondo del bene, contro il mondo degli adulti, e, con la sua rivolta senza riserve, si consacra al male”. Con Cime tempestose la letteratura perde l’innocenza “e, colpevole, doveva infine ammettersi tale”.
Esce mercoledì nove maggio, nella nuova collana di Classici Tascabili Bompiani, la mia traduzione di Wuthering Heights di Emily Brontë, giovinetta eremita, nave pirata.